Into the budget law valuable regulations for plant at the end of incentives and digestate

The 2020 Budget Law has introduced important measures in favour of agroecology, also thanks to the Government’s renewed “green” agenda, more related to the climate crisis, energy transition and soil protection. This is an important result achieved also thanks to the CIB’s proactive institutional work.

Since the beginning of the discussion of financial measures, CIB has underlined the relevance on giving continuity to our farms’ activities.  In fact, the biogas plants contribute positively to the energy transaction and are become strategical infrastructures for the competitivity and sustainability of agricultural sector.

In this context, with the article 1 comma 524-527 of the law 160/2019, it was introduced a new incentive period for next 15 years dedicated to Italian biogas plants that have start their production within 31 December 2017 (it means the plants that are finishing their first period of feeding tariff) and that doesn’t have any other public subsidy on energy production. This period has the objective to setting up of an experimental program for balancing in grid the renewable energies productions between non programmable sources (wind and solar) and renewable gas production.

The new tariff access is allowed for energy productions that respond to the sustainability criteria of EU directive 2018/2001 (RED II), that is finalized to the reduction of the competition between food and energy production. Besides this, another access criteria is related to the RED II is the use of almost 40% in weight of animal manure. This criteria will allow the synergy between husbandry and anaerobic digestion by the valorisation of animal effluents that can become an important resource for sustainability of our farms instead of a big management problem.

For the programmable production scheme, it will be required a planning of new investments for the revamping of biogas plant in term of cogeneration capacity and biogas storage. In fact, the plant will have to be able to produce more power in less time during the day. In this way, the anaerobic digestion plants may serve as “green” batteries allowing the grid to take energy when it is required. In other words, biogas plants really can play an important role in balancing non programmable renewable energies.

The initiative is even more significant considering the possibility of using the existing infrastructures which can contribute at energy transition only with targeted investments.

This experimentation, in addition to allowing the continue activity of the plants that have reached the end of the incentive – and that cannot be able to access to the biomethane opportunity cause to delays in the implementation phase of the biomethane decree – is a test bench for the replicability of this virtuous model on those plants that due to their dimensional characteristics or distance from the grid will not be able to convert to biomethane.

Whereas the intention of legislator is a positive signal for the sector, however, to make the measures operational, it will be necessary to wait for a decree to be issued from Ministry of Economic development together with Ministry of Agriculture and Ministry of Environment, that is planned for 31 March 2020. This decree will define the incentive and will establish the programmability criteria of biogas plants. Now the responsibility is on the technical offices of Ministries. We will continue our work in order to create good conditions for concretize this important opportunity for our companies.

The new Budget Law has introduced significant features also for the agronomic use of digestate. In fact, the comma n.527 of Article 1 of 160/2019 Decree, defines the concept of digestate equivalence with respect chemical products with action on soil (fertilizers), into effluents and digestate Decree n.5046/2016.

In particular, into effluents and digestate n.5046/2016 has been introduced the articles 32bis, 32ter and 32quater that respectively define the equivalence conditions, the use regulations and the dispositions for the authority controls.

The conditions of digestate equivalence respect fertilizers are:

  • nitrogen ammonia content more than 70%;
  • level of nitrogen efficiency uses more than 80%;
  • covered storage for the liquid fraction of digestate;
  • distribution in field with low emissivity systems and use of GPS tracking systems.

The use of equivalent digestate represent a new option for every farmer that, respecting the regulations in term of digestate management, may use it more efficiently and related to the need of the crops. In this way will be possible to meet the crop nitrogen requirement with a significative reduction of the need of chemical fertilizers.

With the 2020 Budget Law, is opened the opportunity of a virtuous path that can reduce the emissions of agricultural sector thanks to the strategical value of biogas plants on energy transition. The agriculture done right can make the difference.

Caterina Nigo (Authors)

CIB – Consorzio Italiano Biogas ( Organization)

Agroecologia e nuova agenda “green”: le novità della Manovra 2020

Nella Legge di Bilancio importanti misure per gli impianti in scadenza di incentivo e digestato

La Legge di bilancio 2020, anche grazie alla rinnovata agenda “green” del Governo, più attenta alle tematiche legate alla crisi climatica, alla transizione energetica e tutela del suolo, ha introdotto importanti misure in favore dell’agroecologia.

Un importante risultato raggiunto anche grazie al dialogo istituzionale propositivo svolto dal CIB. Sin dai primi mesi della discussione della manovra, il CIB si è impegnato a rappresentare l’importanza di dare continuità alle attività svolte dalle nostre aziende agricole. Gli impianti biogas sono divenute, infatti, infrastrutture strategiche irrinunciabili per la competitività e la sostenibilità del settore agricolo e per contribuire positivamente alla transizione energetica.

In questo contesto, con i commi 524-527, dell’articolo 1 della legge 160/2019, è stata introdotta la possibilità per gli impianti biogas entrati in produzione entro il 31 dicembre 2007 (che stanno quindi per terminare il loro periodo di incentivazione) e che non usufruiscono di altri incentivi pubblici sulla produzione di energia, di accedere ad un nuovo sistema di supporto della durata di quindici anni, finalizzato ad avviare un programma sperimentale per bilanciare in rete la produzione da fonti rinnovabili non programmabili (solare ed eolico) con la produzione di gas rinnovabile.

L’accesso all’incentivo è condizionato ad una produzione di energia elettrica che risponda ai criteri di sostenibilità imposti dalla direttiva (UE) 2018/2001, c.d. RED II, con la quale si punta a ridurre la potenziale competizione tra le produzioni alimentari e quelle energetiche. Sempre ai fini dell’accesso all’incentivo, inoltre, gli impianti dovranno utilizzare almeno il 40 per cento in peso di effluenti zootecnici. Tale obbligo, legato anch’esso ai nuovi criteri imposti dalla RED II, permetterà di valorizzare a pieno la sinergia tra zootecnia e digestione anaerobica, trasformando ciò che oggi è considerato un problema da gestire in un’importante risorsa a beneficio della sostenibilità delle nostre aziende agricole.

Sotto il profilo aziendale, l’attuazione di questa norma richiederà ai titolari degli impianti la pianificazione di nuovi investimenti in capacità di cogenerazione e stoccaggi del biogas per adeguarli ad un regime di produzione programmabile, per il quale sarà necessario produrre più energia in fasce temporali limitate. Gli impianti di digestione anaerobica potranno quindi fungere da sistemi di accumulo “green” e permettere alla rete di prelevare l’energia quando serve, rappresentando così un bilanciamento per le altre fonti rinnovabili non programmabili.

L’iniziativa è ancor più importante se si considera la possibilità di utilizzo delle infrastrutture già esistenti che, con investimenti mirati, possono contribuire positivamente alla transizione energetica.

In aggiunta, questa sperimentazione, oltre a permettere la prosecuzione dell’attività degli impianti che sono arrivati a fine incentivo – e che per via di ritardi nella fase di attuazione del DM biometano non hanno potuto accedere alle opportunità offerte da questo provvedimento – è un banco di prova per testare la replicabilità di questo modello virtuoso su quegli impianti che per le loro caratteristiche dimensionali o distanza dalla rete non potranno riconvertirsi a biometano.

Se l’intento del legislatore è chiaro, e lo accogliamo come segnale positivo di attenzione al settore, per rendere operative le misure occorrerà tuttavia attendere l’emanazione di un decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole e il Ministro dell’Ambiente, previsto per il 31 marzo 2020, che dovrà definire l’incentivo e stabilire i criteri di programmabilità degli impianti. L’attenzione si sposta dunque nelle strutture tecniche dei ministeri. Continueremo quindi il nostro lavoro affinché si creino le giuste condizioni per concretizzare questa importante opportunità per le nostre aziende.

La Legge di Bilancio di quest’anno ha introdotto importanti novità anche nella disciplina dell’utilizzazione agronomica del digestato. Il comma 527, dell’articolo 1 della legge 160/2019, infatti, definisce a DM n. 5046 del 25 febbraio 2016, c.d. Decreto Effluenti e digestato, il concetto di equiparabilità del digestato ai prodotti ad azione sul suolo di origine chimica.

Oltre alla definizione di digestato equiparato, nel Decreto Effluenti e digestato vengono introdotti gli articoli 32 bis, 32 ter e 32 quater, che dettano rispettivamente le condizioni di equiparabilità, le modalità di utilizzo nonché le disposizioni in materia di controlli.

In particolare sono condizioni di equiparabilità del digestato ai prodotti ad azione sul suolo di origine chimica:

  • una percentuale di azoto ammoniacale su azoto totale superiore al 70 per cento;
  • un livello di efficienza di impiego superiore all’80 per cento rispetto alle condizioni di utilizzo;
  • una idonea copertura dei contenitori di stoccaggio e della frazione liquida ottenuta dalla separazione;
  • una distribuzione in campo con sistemi a bassa emissività e un utilizzo di sistemi di tracciabilità della distribuzione con tecnologia GPS.

L’utilizzo del digestato equiparato rappresenta un’opzione in più a disposizione di ciascun agricoltore che, rispettando i requisiti e le modalità gestionali imposte dalla norma, potrà effettuare in campo una distribuzione calibrata in base alle esigenze delle colture, coprendo efficientemente il fabbisogno di azoto e riducendo drasticamente il ricorso ai concimi chimici di sintesi.

Con la legge di bilancio 2020, quindi, si apre la strada ad un percorso virtuoso volto a ridurre le emissioni del comparto agricolo-zootecnico, a conferma del valore strategico degli impianti biogas nella transizione energetica. L’agricoltura, quella fatta bene, può fare la differenza.

Caterina Nigo (Autore)

CIB – Consorzio Italiano Biogas ( Affiliazione)